Punture imenotteri
Poche semplici regole per affrontare le punture di api, vespe e calabroni
Con i primi caldi primaverili è tempo di passeggiate all’aperto, jogging e picnic nei prati fioriti: stando più frequentemente a contatto con la natura, però, può capitare di essere punti non solo dalle zanzare ma anche da api, vespe e calabroni.
Come ci dobbiamo comportare? Nel caso in cui vi punga un’ape bisogna provvedere a togliere il pungiglione conficcato nella pelle, possibilmente con un ago sterilizzato: fate attenzione a non rompere il sacco velenifero per non far entrare in circolo una maggiore quantità di veleno. Una volta estratto, è necessario lavare con cura la parte interessata e applicare del ghiaccio, che allevia il dolore ed evita che il veleno si diffonda. Il passo successivo è applicare una pomata a base di cortisone o, in alternativa, una crema con aloe vera o calendula o contenete idrossido di ammonio.
Non spaventatevi se la zona colpita si gonfia, brucia, provoca prurito o si arrossa: questi sintomi possono durare anche 24 ore ma è da considerarsi del tutto normale. Se il dolore è troppo forte, quasi insopportabile, ci si può avvalere anche di un antiinfiammatorio su consiglio del farmacista. In caso di punture di vespe e calabroni, più aggressivi delle api, valgono le stesse indicazioni: l’importante che le reazioni individuali rientrino nella normalità.
Da non sottovalutare sono le punture sulla lingua o all’interno della bocca, che potrebbero causare gonfiore tale da impedire la respirazione, o i casi in cui si sia stati punti da più insetti contemporaneamente, che potrebbero causare reazioni tossiche. Ogni volta che compaiano sudorazione, calo della pressione, pallore, difficoltà respiratorie è necessario rivolgersi al pronto soccorso, perché potrebbe essersi verificato uno shock anafilattico che richiede la somministrazione di adrenalina.
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