Osteoporosi
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Conseguenze della carenza di vitamina D
Le conseguenze di una carenza di vitamina D possono variare in base all’età, allo stato di salute e al periodo della vita dell’individuo. Sulla carenza di vitamina D può incidere anche il luogo in cui viviamo. Nei bambini una carenza di vitamina D può portare al rachitismo, mentre nelle popolazioni dei Paesi nordici tale carenza potrebbe essere correlata ad un aumento dei casi di depressione. Ecco alcune delle conseguenze più note della carenza di vitamina D.
Rachitismo. Nei bambini una delle conseguenze più gravi e note della carenza di vitamina D è rappresentata dal rachitismo. Può presentarsi a causa di una carenza di vitamina D dovuta alla mancata esposizione alla luce del sole e/o ad un apporto alimentare scarso. E’ importante che le donne durante la gravidanza e l’allattamento presentino livelli adeguati di vitamina D per proteggere il bambino. Negli adulti la carenza di vitamina D può portare a deformazione delle ossa, inarcamenti anomali a livello degli arti inferiori e della colonna vertebrale.
Malattie autoimmuni. Bassi livelli di vitamina D potrebbero portare ad una maggiore incidenza di malattie autoimmuni, come l’artrite reumatoide, il Lupus e il diabete di tipo 1. La carenza di vitamina D infatti potrebbe ostacolare il buon funzionamento del sistema immunitario portando alla comparsa di malattie legate ad esso.
Rischio di Alzheimer. Uno studio condotto di recente in Scozia ha messo in correlazione la carenza di vitamina D all’aumento del rischio di ammalarsi di Alzheimer, con particolare riferimento alle popolazioni che vivono in zone del mondo poco soleggiate. Un’ulteriore fattore che ci porta a valutare positivamente la necessità di una salutare esposizione al sole quotidiana.
Rischi per il cuore. Un recente studio italiano ha evidenziato che bassi livelli di vitamina D possono risultare pericolosi per la salute del cuore. Secondo i ricercatori dell’Ospedale Maggiore della Carità dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale, chi è carente di vitamina D (livelli inferiori a 20ng/mL) ha un rischio più alto del 32% di sviluppare coronaropatia (patologia delle arterie coronariche). Gli esperti raccomandano un’esposizione alla luce del sole di 20 minuti al giorno per prevenire la carenza di vitamina D.
Depressione. Nei Paesi nordici dove l’esposizione al sole è scarsa per diversi mesi durante l’anno sono stati rilevati numerosi casi di depressione, alcuni particolarmente gravi e legati al rischio di suicidio. Si ipotizza che simili condizioni possano essere legate anche ad una carenza di vitamina D. Nei Paesi nordici si assumono integratori di vitamina D3 per prevenire la depressione. La vitamina D, infatti, stimola la produzione di serotonina, l’ormone della felicità.
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